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Adolescenti, amiche del cuore e coratelle.

Tre è il  numero perfetto solo quando riguarda la Trinità. Se si è appena adolescenti, e si è in tre ragazze a sbrigare le prime cose da ragazze, non possono nascere che problemi legati a ruoli imposti da chi nella trimurti ha più capacità manipolatoria a scapito di chi invece si sente investita suo malgrado dal senso di responsabilità. Nel 1990 avevamo appena scollinato i quindici anni. Io possedevo un Sì Piaggio color verde foresta metallizzato; Chiara uno spiccato senso dell’indipendenza e M***  una totale mancanza della misura. John Frusciante non era ancora uscito dal gruppo ma eccoci quasi. Eravamo…

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Merende leggendarie: in visita a Pomario

Mia mamma quando è in buona, è solita ricordare a noi figlie un episodio che la inorgoglisce ancora molto. Poco più che quarantenne di notevole bellezza (mi chiedo perché noi tre abbiamo ereditato un patrimonio genetico così sbilanciato verso papà), ad un ricevimento mondano nella Milano da bere le si presentò nientemeno che Buzz Aldrin, suo mito di gioventù, che non celava evidenti mire espansionistiche verso di lei. Tutta emozionata, mia madre –che vanta tutt’ora un inglese che non le permette di chiedere altro che tazze di tè- pensò bene di andare a chiamare mio padre per farsi aiutare con…

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Il pelo nell’uovo – a cena con Parisi

  Non so come, ma si è sparsa la voce che sono una magnona. E per questo sono stata invitata da una persona di buona volontà, ovvero Michele Pidone chef e proprietario del ristorante Lampone, ad una cena intitolata “Apoteosi d’autunno”; un nome evocativo per una serata dove le regine del desco sono state le uova e le patate. Come non trovarmi d’accordo. Per l’occasione ho incontrato un vecchio amico dei tempi dell’università, Gae Saccoccio in barba, baffi e faccia da italiano;  per fortuna c’era lui altrimenti mi sarei dovuta contenere: fossi stata sola, per darmi un tono con gli…

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Enologica2015 dal punto di vista di Franti – parte 2

(segue dalla prima) Archiviata la degustazione, congedatami dal compagno di banco che mi passava i compiti con i risultati delle equazioni sulle percentuali di Trebbiano toscano e Fiano presenti nel Montefalco bianco Caprai 2014, finalmente vengo raggiunta dall’amica che ha avuto il cuore non solo di accompagnarmi, ma soprattutto di aspettare, fotografando in vari momenti di lavoro i validi sommelier che ci hanno sopportato per la durata della riunione. Ci uniamo al capoclasse Antonio Boco che è in compagnia di Giampaolo Tabarrini e già mi sento tutti i friccicori addosso, un po’ perché nonostante la degustazione prevedesse il consueto panierino…

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Enologica2015 dal punto di vista di Franti – parte 1

Settembre, tempo di vendemmia, le scuole ricominciano. Enologica è iniziata venerdì 18, ma io stavo scaldando i motori dal giorno prima durante il quale mi sono tenuta leggera. Dunque nel pomeriggio mi sono tirata su come potevo, ho anche messo i sandali con il tacco; sono partita schizzando via perché mi aspettava la degustazione “Montefalco in Bianco. L’altra metà del cielo”, presentata da Antonio Boco. Una degustazione di bianchi di Montefalco. All’ora dell’aperitivo! Un tempismo eccezionale, si vede che l’organizzazione è stata attenta alle esigenze degli accreditati. Stessa euforia cretina di quando hai dieci anni e in città arrivano le…

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Un Brunello val bene un anello?

Quei due erano affiatati, bellissimi ed entusiasti, ma si trovavano nel momento storico in cui o si prendeva una direzione, oppure si lasciava tutto senza troppi rimpianti visto che l’età era dalla loro. Così, durante una domenica di fine agosto – una di quelle domeniche in cui si percepisce che l’estate si è ufficiosamente chiusa, dai colori gialli come rimangono impressi nello struggimento di certi ricordi – decisero di fare una piccola gita in auto, senza andare troppo lontano ma cercando paesaggi diversi da quelli a cui erano abituati, quasi a voler dare una spinta all’impasse in cui si trovavano.…

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1988 – grande annata personale.

In queste poche pagine non ho mai nascosto il sogno di lavorare nel settore enologico. È accaduto dunque che con i colleghi del corso sulla commercializzazione del vino nei mercati internazionali -un corso che con il nobile scopo di esportare il meglio della produzione enologica regionale, ha radunato una quindicina di professionisti dell’alcol dediti alla convivialità estrema- sono andata in visita presso una cantina che rappresenta il fiore all’occhiello delle aziende vitivinicole del Centro Italia, ovvero la Cantina Lungarotti. Non mi soffermerò a descrivere quanto accogliente e ordinato sia il wine shop, né di come sia meticolosa e amorevole la…

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Uomini e degustazioni.

Non so voi, ma io –che per carattere sono portata a diffidare dell’abuso di alcune parole- non capisco il senso della degustazione. Nel significato più profondo, e declinato in tutti gli aspetti che il mio cervello sfinito possa immaginare. A meno che non si tratti di specialisti che per professione si accingono a definire le qualità organolettiche di una materia prima, trovo che ultimamente ci sia un esubero di degustatori. A giudicare dal sovraffollamento delle palestre, causa vizi estremi, direi che siano in pochi a degustare veramente. Sotto la falsa promessa della cena con degustazione, infatti, si ritrovano torme di…

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Il rischio di essere felici.

Il punto è che mi piacerebbe che la mia passione per il vino diventasse una professione, e che da sempre Roy Ayers mi ha portato fortuna. Ma partiamo da Roy Ayers. Questo signore dall’espressione gioviale e dal sorriso irresistibile ha l’età di mio padre, e come lui è del segno della Vergine. Quando ho lanciato il mio primo grido al mondo, Roy e mio padre avevano quasi  35 anni e condividevano baffi simili. Erano fichi, come si era fichi negli anni 70: magrissimi e con tanti capelli crespi, occhiali a goccia e abiti striminziti. Roy Ayers è sempre stato presente…

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Dimmi cosa mangi e ti dirò se mi piaci.

La città è sempre più piccola e dei quattro locali interessanti dove si bevono liquidi decenti, in tarda serata ne rimangono aperti due. Logico che si facciano brutti incontri. E’ giusto osservare se alla mia età sia corretto o meno uscire con la stessa compulsione di un tardo adolescente, ma l’essere liberi da certe responsabilità genitoriali può avere qualche vantaggio sulla gestione del proprio tempo. Passato il periodo delle tribolazioni dopo una storia conclusasi brutalmente, ho iniziato ad uscire con alcune persone e ho scoperto che l’umanità è davvero sorprendente nella sua banalità. Ne ho sempre avuto il sospetto, ma gli…

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