In amor vince chi beve.

Tu lo sai bene; eri presente.

Le nostre vite sono coincise fino a che abbiamo raggiunto la maggiore età, poi ci ha pensato l’amore a inceppare il ritmo delle nostre esperienze, mandandoci definitivamente in asincronia. Eravamo in Puglia quando tutto quello in cui credevo si stava sgretolando, mentre tu ti aprivi con calcolata circospezione ad una nuova storia.

Sono passati cinque anni, e siamo tornate in Puglia. Neanche a farlo apposta, stiamo vivendo a parti invertite lo stesso copione; siamo solo più grandi, sicuramente un po’ più smaliziate. La Puglia è così, qui succede sempre tutto. Le donne sono belle e ammaliano gli uomini di altre, il cibo è una droga dalla quale non ci si può sottrarre, le città splendono e il mare costringe a riflettere anche sulle cose più dure, quelle che accantoniamo per paura di affrontarle.

Non sai che sofferenza saperti come sono stata io: lo smarrimento per una vita quotidiana da ristabilire, la sensazione di non saper da dove cominciare, il mondo che va in una direzione e non avere gli strumenti per poterla raggiungere, le colpe che troppo facilmente si infliggono a sé, il genere umano che perde attrattiva e anzi infastidisce; insomma il cahier de doléances è sempre quello, solo più ricco e variegato perché noi siamo più grandi. Devi viverla così, per quello che è: un incidente di percorso come tanti. Niente più.

Voglio dirti una cosa: quello che sei stata, cara, non lo sarai mai più. E quello che hai provato quando eri felice, è bene che tu sappia che non lo vivrai un’altra volta. Però ti assicuro che svilupperai degli anticorpi grandi così, che attaccheranno anche se poco sollecitati. E la tua prossima storia sarà molto più profonda e pulita proprio grazie a quello che stai vivendo adesso.

Quando mi trovavo a Polignano ed ero così schiacciata dai rancori che non credevo di poter alzare più la testa per il resto dei miei giorni, ho trovato un vino pugliese che è stato in grado di farmi pensare ad altro. Ha un nome che mi ricorda tanto te che sei una piccola venere, si chiama Terra Minuta e lo produce una donna tosta che ha cambiato pelle più volte, Valentina Passalacqua. È fatto con le uve di due vitigni, Fiano e Greco per metà, e a voler essere poetici a tutti i costi queste uve insieme danno corpo ad un vino elegante, profumatissimo di agrumi e fiori come piace a te, e sapido come amo io. È stato amore al primo sorso, calore che è salito nelle vene e che per un lungo momento mi ha fatto ricordare che io ero vitale, mi stavo solo sfuggendo di mano.

Perciò mia adorata amica, posso solo rassicurarti con quanto ti ho appena detto. Ma per scrupolo mi sto facendo inviare una cassa di Terra Minuta da dividere con te.

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