Posts Written By rossodisara

Gallina vecchia fa schifo (i miei unici quarant’anni).

La leggenda narra che, ultima di tre figlie femmine, quando nacqui il dottore uscì dalla sala parto trafelato e scuro in volto: “signor Boriosi, mi dispiace”, disse. Si può immaginare il terrore che provò mio padre in quel momento. “ È un’altra femmina”. Ci vollero poche frazioni di secondo per far gonfiare mio papà come un toro: “È sana?”, chiese, e alla risposta affermativa esplose trattenendosi a stento dall’appiccicare il dottore al muro: “Ma a lei cosa gliene importa se è femmina, a me le figlie femmine piacciono, si limiti a fare il suo lavoro!”. Erano gli anni Settanta, e…

Continue Reading
5 Comments

Uomini e degustazioni.

Non so voi, ma io –che per carattere sono portata a diffidare dell’abuso di alcune parole- non capisco il senso della degustazione. Nel significato più profondo, e declinato in tutti gli aspetti che il mio cervello sfinito possa immaginare. A meno che non si tratti di specialisti che per professione si accingono a definire le qualità organolettiche di una materia prima, trovo che ultimamente ci sia un esubero di degustatori. A giudicare dal sovraffollamento delle palestre, causa vizi estremi, direi che siano in pochi a degustare veramente. Sotto la falsa promessa della cena con degustazione, infatti, si ritrovano torme di…

Continue Reading
5 Comments

Pubbliche vergogne e virtù private.

Alle esperienze ci sono sempre arrivata con l’ultimo treno disponibile. O meglio, per dirla nel modo giusto, potrei definirmi una vendemmia tardiva. Ho scoperto il vino tardi, molto tardi nonostante la mia famiglia vanti un quarto di sangue veneto. Ricordo che la prima volta che bevvi un prosecco fu a ventidue anni, qualche minuto prima di entrare in un club. Fu il mio amico e mentore* a imporre quel bicchiere troppo gassoso, e bevuto tutto d’un fiato mi sentii la regina di Saba: perfetto per una notte spesa a ballare. Una volta rotto il fiato, sono seguite bevute più o…

Continue Reading
1 Comment

Il rischio di essere felici.

Il punto è che mi piacerebbe che la mia passione per il vino diventasse una professione, e che da sempre Roy Ayers mi ha portato fortuna. Ma partiamo da Roy Ayers. Questo signore dall’espressione gioviale e dal sorriso irresistibile ha l’età di mio padre, e come lui è del segno della Vergine. Quando ho lanciato il mio primo grido al mondo, Roy e mio padre avevano quasi  35 anni e condividevano baffi simili. Erano fichi, come si era fichi negli anni 70: magrissimi e con tanti capelli crespi, occhiali a goccia e abiti striminziti. Roy Ayers è sempre stato presente…

Continue Reading
0 Comments

Dimmi cosa mangi e ti dirò se mi piaci.

La città è sempre più piccola e dei quattro locali interessanti dove si bevono liquidi decenti, in tarda serata ne rimangono aperti due. Logico che si facciano brutti incontri. E’ giusto osservare se alla mia età sia corretto o meno uscire con la stessa compulsione di un tardo adolescente, ma l’essere liberi da certe responsabilità genitoriali può avere qualche vantaggio sulla gestione del proprio tempo. Passato il periodo delle tribolazioni dopo una storia conclusasi brutalmente, ho iniziato ad uscire con alcune persone e ho scoperto che l’umanità è davvero sorprendente nella sua banalità. Ne ho sempre avuto il sospetto, ma gli…

Continue Reading
3 Comments

Aperitivi a progetto

Non si può andare avanti così, con questa storia degli aperitivi. Mi spiego: il rito dell’aperitivo non è un male, anzi. Credo sia una delle poche cose ‘importate’, addirittura da luoghi esotici quali Milano o Torino – dove la tradizione vanta natali antichissimi, risalenti al 1800, pare – che abbiano pubblica utilità. Basti pensare quanto sia catartico, appena usciti dal proprio ufficio, fiondarsi nel primo bar accogliente e ordinare qualcosa, per poi tornare di corvée presso i propri impegni domestici. Dunque, non è l’aperitivo a scatenare in me questo sentimento che oscilla tra il disappunto e il fastidio. E’ semmai…

Continue Reading
3 Comments