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Un anno in più, ma non si vede (o no?)

Da piccola mi è sempre piaciuto da matti festeggiare il compleanno perché era l’unico momento dell’anno in cui potevo sancire la mia supremazia sulle mie sorelle, più grandi di me, che mi tiranneggiavano nei rimanenti 364 giorni. L’unico problema è che il compleanno cadeva quando le scuole erano chiuse e gli amici in vacanza, perciò durante la temibile pubertà – complice mia madre, nata a luglio prima di me – decisi di barare festeggiando un compleanno fasullo durante un giorno qualsiasi di febbraio, purché fosse durante il carnevale, così la festa era più festa. Per un po’ di anni sono stata un finto Acquario,…

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Friccicori fuori tempo massimo.

Soffro di inquietudine giovanile. Giuro che è vero, inquietudine giovanile; poco importa se tra una manciata di giorni – ma soprattutto se mi regge ancora la pompa – arriverò a quarantun’anni. A questa età ho imparato a misurare le persone facendo tasselli come si fa con i cocomeri e altrettanti ne sono stati fatti a me; non è una cosa per la quale rimanerci male. Si naviga a vista ed è meglio non perdere tempo, che ne rimane poco e non va sprecato. Ecco, poco tempo. Saranno gli ultimi schioppi che ho in canna a farmi ribollire il sangue come…

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La spesa sessuale.

Riesco a riconoscere dopo pochi secondi la persona che si prepara per una cena dai suoceri o con gli amici da quello che prevede un match all’ultimo sangue con la propria compagna. Il primo è dimesso e intimorito, ha le orecchie basse e la voce monotona; nel secondo caso invece trionfa stampato sulla faccia un sorriso da figurine Panini: si prevede seratona all you can eat all’ultima boccia e collasso da distillati, a seguire silenzio stampa delle rispettive mogli-compagne e sciopero del sesso per dieci giorni minimo. L’ultimo tipo descritto trasmette dallo sguardo gonfio di testosterone un certo friccicore che bisogna…

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Lo zio che non vi ho dato.

Accompagnare la nipote quasi diciottenne al locale dove era attesa dagli amici è stata la miglior cosa di questo primo maggio, iniziato con la doverosa telefonata di auguri ai miei genitori per il cinquantunesimo coraggioso anno di matrimonio. Al telefono con mia madre credo di aver finito di espiare gli ultimi peccati recenti, quando con voce commossa mi ricorda che un anno fa annunciavo la mia gravidanza. Sì madre, ricordo anche se vorrei dimenticare. E comunque ora che la mia relazione si è chiusa vorrei che non ti sentissi in dovere di farmi da chiavetta USB, andiamo avanti che la…

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Piccolo racconto di un pranzo domenicale – storia con morale

Mattinata ventosa, che si fa? Si va a mangiare fuori. Partiamo in tre, meta stabilita: una colorata osteria di Foligno, il titolare è un amico caro. Damiano ci fa una gran festa, la locanda è piena e ci fa sedere accanto ad un tavolo presidiato da cinque persone. Le donne del tavolo vicino al nostro spiccano per bellezza e alterigia, io mi sento quasi in difetto. Quel Damiano che non è altro, per omaggiare questo cognome che porto mio malgrado, inizia a declamare a gran voce le mie presunte qualità di narratrice di bevute, ma io so che questo è…

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Felicità: un bicchiere di vino o fare un bambino.

Un sabato sera in casa con un paio di amiche. Il compagno, che non distingue un vino da due euro da uno che ne costa duecento, si è saggiamente defilato per lasciarmi spazio sufficiente a dare un motivo alla riunione: ho scampato un esame clinico piuttosto fastidioso; devo riprendere le forze e lo faccio bevendo vini del Sud, salentini per la precisione. Negroamaro Doxi Alezio della cantina Coppola a volontà, lo ha portato un’amica, devo prendere energie. Il negroamaro è denso, un balsamo che dà conforto. Abbiamo superato abbondantemente l’età per avere un bambino nel pieno delle nostre forze. Sarà…

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Due o tre cose che ho imparato dalla sua ex.

Mi ci sono voluti diversi bicchieri per arrivarci; del resto si chiama vino da meditazione. E quando un vino lo si definisce così, io me lo immagino nel bicchiere in mano a uno stilita cristiano cencioso ma saggio, mentre se lo beve a sorsini brevi ragionando sulle debolezze umane. Io che stilita non sono (anche se mi piacerebbe tanto diventarlo per comodità: nessun obbligo sociale da assolvere, nessuna ceretta da affrontare a nervi saldi, un unico capo di abbigliamento da declinare in tutte le stagioni, tanto tempo per pensare grattandosi la testa), ci ho messo un bel po’ per dipanare…

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Tignosa e tenace.

La mia autobiografia non autorizzata riporta quanto accadde al 1978. Avevo tre anni da un mese e come di consueto eravamo diretti ad Asiago, a casa dei nonni materni, per festeggiare il Ferragosto con il resto della famiglia. Papà decise di fare una piccola deviazione portando le sue donne a vedere Venezia. Arrivati al Lido, io decisi di fare il bagno. Era estate, c’era l’acqua. Era una richiesta più che ovvia. I miei naturalmente si opposero cercando di farmi ragionare: non eravamo andati là per fare il bagno, inoltre non avevo il costume né l’asciugamano; non c’era tempo e forse…

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Salvare la bottiglia o un’amica?

“Ho fatto il calcolo: è la terza cucina che compro per un altro!” Ci siamo appena salutate e Francesca irrompe nella mia di cucina, con il passo del bersagliere;  il piglio di chi si trova a dover dare risposte all’uomo che non deve chiedere mai . In mano tiene un cesto pieno di avanzi del Natale passato da due giorni. Sospiro. Ho capito che devo tirar fuori dal frigo una boccia superiore. Fortuna ho un Jacquesson Sette-e-qualcosa dalla bollicina potente e finissima: la farò ragionare, vediamo con quale umore uscirà da questa casa. “La prima per Stronzino, la seconda per Babbeo…

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Hard Christmas

Sono lontani i tempi spensierati quando il Natale lo festeggiavo così, senza arte né parte e a rileggermi mi si stringe il cuore, perché allora ero una crisalide e adesso, mentre tutti gli altri si trasformano in farfalla io sono diventata un falenone, e con l’upgrade raggiunto sopravvengono nuove responsabilità, obblighi sociali e tante cose che non ho voglia di fare ma devo. Saranno feste riflessive e intime. Il mio pensiero va al povero Babbo Natale, alla sua malcelata cirrosi. Dovrebbe fare qualcosa anziché sottovalutarla come sempre. Chissà come era da giovane. Lo immagino alto, con i colori del nord: pelle…

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