Posts Written On Dicembre 2015

Salvare la bottiglia o un’amica?

“Ho fatto il calcolo: è la terza cucina che compro per un altro!” Ci siamo appena salutate e Francesca irrompe nella mia di cucina, con il passo del bersagliere;  il piglio di chi si trova a dover dare risposte all’uomo che non deve chiedere mai . In mano tiene un cesto pieno di avanzi del Natale passato da due giorni. Sospiro. Ho capito che devo tirar fuori dal frigo una boccia superiore. Fortuna ho un Jacquesson Sette-e-qualcosa dalla bollicina potente e finissima: la farò ragionare, vediamo con quale umore uscirà da questa casa. “La prima per Stronzino, la seconda per Babbeo…

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Hard Christmas

Sono lontani i tempi spensierati quando il Natale lo festeggiavo così, senza arte né parte e a rileggermi mi si stringe il cuore, perché allora ero una crisalide e adesso, mentre tutti gli altri si trasformano in farfalla io sono diventata un falenone, e con l’upgrade raggiunto sopravvengono nuove responsabilità, obblighi sociali e tante cose che non ho voglia di fare ma devo. Saranno feste riflessive e intime. Il mio pensiero va al povero Babbo Natale, alla sua malcelata cirrosi. Dovrebbe fare qualcosa anziché sottovalutarla come sempre. Chissà come era da giovane. Lo immagino alto, con i colori del nord: pelle…

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Se la faccia presenta il conto.

Schizzo a matita dell'amico F.S. in arte Sudario Brando, che quei momenti se li ricorda bene perché è allora che ci siamo conosciuti.

Domenica cupa, mi sveglio con l’umore storto. Dopo la consueta doccia, passo alla conta dei difetti allo specchio. Oggi la parte del corpo che merita tutta la mia concentrazione e fastidio è, vediamo vediamo, sì è il collo. Un collo lungo, rilassato, che mostra gli anelli; ne conto due ben visibili. Hanno un nome che è un’evidente presa in giro: collane di Venere. Sembrano gli archetti del vino sul bicchiere, quando una mano petulante agita troppo e senza necessità il liquido contenuto dal vetro lasciando segni netti. Guarda caso, il motivo di tali segni, sia sul vetro che sul collo,…

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Storia di una grande stanchezza.

  “Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell’anima.” Incredibile come due grandi annate siano state gli anni più devastanti della mia carriera personale. Duemilaquindici finisci in fretta, archiviamo questi dodici mesi di aspettative disattese e calci sui denti, hai vinto tu e mi arrendo. Basta così. Basta. Come te c’è stato solo il Duemiladieci. Cosa hai vinto, vediamo. Hai vinto una spremuta di anni che mi hai portato via in un’unica botta. Bel bottino, complimenti, certo sei di gusti grossolani. Distribuiscili a chi ne ha più bisogno di me, che ne so, a Belèn;…

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