Niente invano, tutto in vino.

Di tutte le clienti che bazzicano l’enoteca, Lea è la più interessante e quella a cui voglio più bene.

Non abbiamo un rapporto di amicizia vero e proprio, la nostra frequentazione si limita alle chiacchiere a fondo perduto mentre si commenta distrattamente una denominazione sottovalutata; tiri di sponda per sentirsi dire ma dai, ma quanto saremo cretine, questa cazzata l’ho fatta pure io! e lasciarla andare via contenta dell’acquisto e con la rassicurante, reciproca consapevolezza di non essere l’unica cogliona ad aver speso troppo tempo con la persona sbagliata.

A venti sodissimi anni, mentre si manteneva gli studi universitari lavorando come barista nei numerosi club della città, Lea usava cucinare in déshabillé per il suo uomo – che di anni ne aveva una quindicina in più, in attesa del rientro dal lavoro. Puntualmente, varcata la soglia di casa, questi le consigliava di coprirsi meglio che così svestita avrebbe rischiato un raffreddore.

A trent’anni smaliziati, intratteneva una relazione clandestina con un uomo che via via aveva trasformato l’eccitazione degli incontri occasionali in una specie di rifugio domestico dove Lea assurgeva al ruolo di moglie ma senza onori: pasti caldi, orecchie pronte all’ascolto e parole di conforto a volontà. Sesso non pervenuto, il sesso è roba da amanti.

Raggiunta la consapevolezza dei quaranta, avendo accanto un uomo con cui condividere la passione per le gozzoviglie, Lea decide di dedicarsi ad un corso da sommelier, ampiamente osteggiata dal compagno convinto che non avrebbe mai portato a termine gli studi. A suffragare la decisione presa, in occasione di San Valentino Lea viene in enoteca e senza troppi giri di parole prende una bottiglia di Montevertine – Le Pergole Torte 2012 da regalare al suo uomo, rompendo gli indugi verso un acquisto che proietta inevitabilmente ad un’altra percezione dell’importanza del vino, in termini di spesa e di godibilità, sicura che sarebbe stata LA bottiglia, quella delle promesse eterne dalla risposta certa, quella che si conserva vuota una volta condivisa. Lui la ricambia con un orsacchiotto della Trudi.

Lea è passata a trovarmi in enoteca, qualche giorno fa. Ha appena superato brillantemente l’esame da sommelier. Mi ha confidato che avrebbe voluto mandare un messaggio al suo ex. Una cosa semplice e diretta:

Sono

Una

Competente

Assaggiatrice

ma poi ha convenuto che forse era meglio comprarsi una bottiglia delle grandi occasioni da mettere nella propria cantina, da stappare al conseguimento del prossimo obiettivo raggiunto.

 

 

 

 

(foto presa dalla rete, grazie Vittorio Fasola per averci regalato un’immagine così calzante)

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